Nelle giornate trascorse nelle cittadine di Alhama, Totana e Librilla il termine “vínculo”- legame è stato più volte espresso e mostrato sia dai docenti del Centro Bajo Guadalentín sia da tutti i soggetti attivi incontrati, coinvolti nella creazione di reti sociali forti tra istituzioni formative ed extrascolastiche  funzionali alla valorizzazione del proprio territorio, della terra, delle radici con l’obiettivo primario di includere,  rinnovare, implementare progetti educativi seri, pratici, necessari.

Cosa vuol dire in pratica creare legami e fare rete? In base alla propria specificità, unire le risorse umane e non, apportare conoscenze e competenze, concertare le azioni da svolgere, scambiare informazioni e buone pratiche, ottimizzare le risorse anche economiche per raggiungere obiettivi comuni rispondenti ai bisogni costanti (nel caso del Cea Bajo Guadalentin degli studenti e di tutti coloro che frequentano il Centro con esigenze molto diversificate). Tra gli esempi di legami istituzionali e soprattutto umani, le visite culturali organizzate con Pepe Baños esperto del patrimonio culturale di Alhama de Murcia presso il museo archeologico della città, la partecipazione alla conferenza stampa con l’assessore alla cultura nel comune di Totana e la successiva sua visita con il professore Toni, la grande accoglienza presso il municipio di Librilla da parte del sindaco Leonor Hernández Sánchez, la  gita presso il suo centro storico con il giornalista- storico Fernando Barquero, il fine settimana passato in gruppo sia a Murcia, sia a Cartagena, ammirare nuovi centri culturali costruiti attraverso co-finanziamenti, hanno offerto a noi docenti la possibilità di riflettere attentamente sull’importanza di riprendere a “fare comunità”: l’unione fa la forza, una forza potente capace di creare cambiamenti e generare circoli virtuosi attorno alla comunità educante. Recuperare spazi, migliorare la comunicazione e i legami tra territorio e istituzione scolastica, conoscere e frequentare l’associazionismo, le agenzie per il lavoro, rendere feste tradizionali, le attività sportive accessibili, il passaparola a fini lavorativi, sono tutte azioni che con una progettazione in fieri sviluppa benessere sia per coloro che intendono migliorare la propria formazione culturale sia per chi come nel caso di molti studenti che frequentano i corsi del Centro di sentirsi “appartenenti a…”, pur avendo radici lontane e creando così nuovi legami con una terra e una comunità che fino a poco tempo prima puo’ risultare slegata dal sé. Per costruire contesti realmente partecipativi, i momenti di dialogo, confronto atti a generare alleanze educative/formative concrete, significative sono doverosi per noi operatori del settore; la corresponsabilità è imprescindibile. Crescere sappiamo essere un avvenimento individuale che affonda però le sue radici nei rapporti con gli altri e non si può parlare di sviluppo del potenziale umano o di centralità della persona considerandola avulsa da un sistema di relazioni la cui qualità e la cui ricchezza è il patrimonio fondamentale della crescita di ognuno.

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